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Soprattutto nei mesi invernali, la pianta decorativa e pluriennale Echinacea è sulla bocca di tutti. Questa pianta è nota per le sue proprietà curative volte a rafforzare il sistema immunitario. In omeopatia, l’Echinacea viene spesso impiegata in caso di infiammazioni, raffreddori o influenza.

  • © Annemarie Grudën_via Unsplash

Echinacea angustifolia scheda

L’Echinacea (in lingua lakota: Ichahpe hu) fa parte della famiglia delle Asteracee. Ossia, questa pianta curativa appartiene alla stessa famiglia di Arnica, Camomilla o Tarassaco. Di questa pianta spiccano in particolare i petali che – a seconda della varietà – sono di colore arancione, viola, bianco o porpora. I gambi pelosi crescono fino a 1,4 metri d’altezza e in cima hanno un’infiorescenza.

Il nome dell’Echinacea deriva dalla parola in greco antico «echinos» (porcospino). La pianta curativa deve questo nome al suo ricettacolo spinoso che ricorda, appunto, gli aculei di un riccio. I fiori dell’Echinacea si trovano soprattutto nelle grandi praterie dell’America del Nord, dove il loro potere curativo è stato scoperto e apprezzato fin dagli albori delle popolazioni indigene. Già in passato l’Echinacea era considerata un rimedio e una vera arma segreta della natura. A oggi si conoscono 9 diversi tipi di Echinacea e un totale di 11 varietà. Le seguenti varietà sono quelle utilizzate principalmente come pianta curativa:

  • Echinacea purpurea
  • Echinacea angustifolia
  • Echinacea pallida

Effetto dell’Echinacea

Nell’omeopatia l’Echinacea angustifolia ha dimostrato di essere in grado di aumentare le difese immunitarie e può essere impiegata a titolo preventivo. In caso di patologie che indicano un sistema immunitario indebolito (ad es. raffreddore, infiammazioni, dolori articolari o brividi) l’Echinacea ha un effetto protettivo.

Inoltre, grazie al suo effetto antinfiammatorio, l’Echinacea può contribuire a lenire le infiammazioni ai seni e al basso ventre nelle donne nonché le infiammazioni delle vie urinarie. La pianta curativa si è comprovata efficace anche in caso di infezioni influenzali.

Uso dell’Echinacea

Già le popolazioni indigene utilizzavano l’Echinacea per la guarigione di ferite, gonfiori o morsi di serpente. Le radici o i semi venivano masticati anche in caso di mal di denti o mal di gola e un decotto preparato dalle radici aiutava in caso di influenza e raffreddore. Per la preparazione omeopatica viene impiegata la pianta fresca e fiorita con le radici, che ritroviamo in diversi preparati di Similasan. L’assunzione di Echinacea può supportare il trattamento di sintomi influenzali e quindi aiutare a rimanere in forma per l’inverno.

Il quadro farmacologico di Echinacea angustifolia

Alla panoramica del quadro farmacologico

Agisce prevalentemente su:

  • Sistema immunitario.

Indicazioni principali:

  • Febbre malarica
  • Scarlattina
  • Tifo
  • Cancro (per lenire i dolori)
  • Malattie da raffreddamento
  • Influenza
  • Infiammazione dei linfonodi
  • Infiammazioni delle ghiandole mammarie
  • Infiammazione del basso ventre nelle donne
  • Febbre puerperale
  • Infezione dopo lesioni e morsi di animali (ad es. morso di serpente)
  • Suppurazioni cutanee e delle mucose (erisipela, disturbi delle gengive, foruncoli, infiammazioni delle vie urinarie e infiammazioni renali e della vescica)
  • Bruciature e lesioni cutanee
  • Vene varicose
 

Sintomi:

La scelta del rimedio avviene sulla base dell’esperienza che, grazie all’Echinacea, è possibile aumentare in modo evidente le difese immunitarie. In caso di tutte le patologie che risultano da un sistema immunitario indebolito (raffreddori, infiammazioni generali). Osservate quindi le indicazioni principali riportate.